San Fermo della Battaglia

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San Fermo della Battaglia
comune
San Fermo della Battaglia – Stemma
San Fermo della Battaglia – Bandiera
San Fermo della Battaglia – Veduta
San Fermo della Battaglia – Veduta
Panorama dalla località Colombirolino di Cavallasca
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Como
Amministrazione
SindacoPierluigi Mascetti (lista civica Progetto San Fermo) dal 6-6-2016 (3º mandato dal 13-6-2022)
Territorio
Coordinate45°48′30.6″N 9°02′56.4″E / 45.8085°N 9.049°E45.8085; 9.049 (San Fermo della Battaglia)
Altitudine397 m s.l.m.
Superficie5,78 km²
Abitanti7 719[1] (31-8-2023)
Densità1 335,47 ab./km²
FrazioniCa' Matta, Cavallasca, Dasia-Ca'Martello, Leno, Mornago, Olcellera, Ravona, Vergosa, Villaggio del Sole
Comuni confinantiChiasso (CH-TI), Colverde, Como, Montano Lucino
Altre informazioni
Cod. postale22042
Prefisso031
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT013206
Cod. catastaleH840
TargaCO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 633 GG[3]
Nome abitantisanfermini
Patronosan Fermo
Giorno festivo9 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Fermo della Battaglia
San Fermo della Battaglia
San Fermo della Battaglia – Mappa
San Fermo della Battaglia – Mappa
Localizzazione del comune di San Fermo della Battaglia nella provincia di Como
Sito istituzionale

San Fermo della Battaglia (fino al 1911 Vergosa; San Fermu in dialetto comasco[N 1], AFI: /saŋˈfermu/) è un comune italiano di 7 719 abitanti della provincia di Como in Lombardia.

Storia[edit | edit source]

L'area occupata dall'antico abitato di Vergosa (così si chiamava S. Fermo fino al 1911) è certamente abitata stabilmente fin dall'Età del Bronzo: i siti archeologici confinanti di Lora (Como), Prestino (Como) e Pianvalle (Como) attestano l'esistenza, già nell'Età del Ferro, di una prospera comunità di villaggi attraversata da una strada che da Como, passando per Vergosa e il suo territorio, conduceva verso Uggiate e Olgiate, oggi in parte ricalcata dal tracciato Como-Varese (SP17).

In origine, il luogo ospitava il villaggio di Nullate, probabilmente fondato dai Celti e, durante il Medioevo, parte del comune di Como[4].

Il piccolo centro di Vergosa, di antica origine, fu sempre legato al territorio di Como. Attestato dapprima come Vergosia (1064) poi come Vergoxia[4], il paesino apparteneva alla pieve di Uggiate.Il 4 giugno 1095, Urbano II consacrò la chiesa di Santa Maria di Lurate in Vergosa (ossia l'antica chiesa parrocchiale di San Fermo della Battaglia).

Negli annessi agli Statuti di Como del 1335 il centro di Vergosia risulta invece appartenere alla pieve di Zezio ed essere incaricato, insieme ad altre località, della manutenzione della stratam de Cardevio a platea que est ad domos quondam Alberti Zanforgi usque ad Sassum de Cardevio.[5] Nel 1652 Vergosa ottenne la redenzione dall'infeudazione, per la quale fu tuttavia costretto a un pagamento quindecennale ancora attivo nel 1751, anno in cui l'abitato si estendeva ai cassinaggi di “Case di Zeno”, “Mornago di dentro”, “Mornago di fori”, Figino, “Case di Penapor”, “Case di Ronchetto”, “Ravona di sopra”, “Ravona di sotto”, “Case del Gaggia”, “Case di Bilinghè”, Trinità, Cantone, “Castella di sopra”, “Castella di sotto”, “Case sopra la Valle”, Casinaglia, Dolcilera, “Case dette Cà Matta”, Camerano, “Case di Monte”, “Case di Cima la Costa”, “Grandola di sopra”, “Grandola di sotto”, Valdomo, Giciasca, Virolo, “Case del Sole”, “Case di Matto” e Campora.[5] Sei anni dopo, una nuova compartimentazione del Ducato di Milano implicò uno spostamento di Vergosa nella pieve di Uggiate.[6]

Successivamente, nel 1808, in piena età napoleonica il comune di Vergosa venne soppresso e aggregato alla città di Como[7], ma recuperò l'autonomia in seguito all'istituzione del Regno Lombardo-Veneto[8].

Il 27 maggio del 1859, nel corso della Seconda Guerra d'Indipendenza, avvenne l'episodio più celebre nella storia della località: la Battaglia di San Fermo, un breve ma aspro scontro fra i Cacciatori delle Alpi, guidati da Giuseppe Garibaldi, e la guarnigione austriaca di Como al comando del generale Karl von Urban, parte della quale era appostata in difesa presso la chiesa di San Fermo. Lo scontro si concluse con il ripiegamento degli austriaci su Como, che subito dopo abbandonarono e sancì la conquista della città da parte delle truppe italiane. Un monumento, posto nel 1873 sull'attuale via de Cristoforis segna il punto in cui morì, durante lo scontro, il capitano garibaldino Carlo de Cristoforis con altri 13 volontari.

Con l'avvento dell'Unità d'Italia, nel 1861 il comune di Vergosa contava 696 abitanti e nel 1911 il comune assunse la nuova denominazione di San Fermo della Battaglia[9]. Dal 1º gennaio 2017, a seguito di un referendum popolare tenutosi il 9 ottobre 2016, il comune ha incorporato per fusione il limitrofo comune di Cavallasca. Dall'8 maggio 2017, a seguito dell'inglobazione del comune di Cavallasca, Poste Italiane ha assegnato un nuovo cap: 22042.[10]

Simboli[edit | edit source]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto della Repubblica del 10 gennaio 1985.[11]

«Semipartito troncato: nel primo, d'azzurro, al Santuario di San Fermo, al naturale; nel secondo, di rosso, al monumento per i Caduti della Battaglia di San Fermo dell'’anno 1859, al naturale; nel terzo, di verde, alle tre stelle di cinque raggi, d'argento, poste due, una. Ornamenti esteriori da Comune.»

Sono rappresentati il santuario di San Fermo e il Monumento che commemora la battaglia dalla quale il paese ha preso il determinate toponomastico; le tre stelle rappresentano le aspirazioni lontane, recenti e future dell'Italia; il campo azzurro simboleggia la serenità del luogo e la pace in generale, quello rosso (abbinato al monumento) il sangue dei combattenti e il verde il colore della speranza e delle verdi colline del territorio.

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[edit | edit source]

Monumenti già presenti nel territorio comunale di Vergosa[edit | edit source]

Architetture religiose[edit | edit source]

Chiesa di Santa Maria Immacolata[edit | edit source]

La chiesa di Santa Maria Immacolata, nota anche come Chiesa di Santa Maria in Nullate,[12] sorge sul luogo laddove si trovava un tempio pagano,[13] trasformato in edificio di culto cristiano nel corso del III secolo. Consacrata nel giugno del 1095 da papa Urbano II,[14][15] il 2 maggio 1622 la chiesa fu elevata a parrocchiale indipendente dall'arcipretura di San Giorgio in Como[16]. Per esigenze di una maggior capienza, nel 1718 si procedette a una ricostruzione completa della chiesa. Lavori di ampliamento si registrarono anche nel 1870. All'interno, la chiesa conserva un grande dipinto raffigurante Santa Chiara e Santa Lucia e un quadro seicentesco dell'Immacolata Concezione[17].

Santuario dei Santi Fermo e Lorenzo[edit | edit source]
Santuario dei SS. Fermo e Lorenzo
Lo stesso argomento in dettaglio: Santuario dei Santi Fermo e Lorenzo.

Una chiesa filiare della chiesa di Santa Maria Immacolata[16] è il santuario dei Santi Fermo e Lorenzo,[17][18] annoverato nell'elenco dei Santuari e templi votivi della Diocesi di Como[19]. Il santuario fu eretto nel 1592 sul luogo di un preesistente oratorio medievale,[4][20] dedicato a San Lorenzo.[21] Internamente, le pareti della chiesa conservano tracce di affreschi risalenti al Seicento[20]. Nel XVII secolo venne innalzato il campanile,[17] che durante la battaglia di San Fermo fu utilizzato come torre di appostamento da parte delle truppe austriache.

Altre architetture religiose[edit | edit source]

Architetture civili[edit | edit source]

Villa Verga Ciceri[edit | edit source]

La località detta Amato[23] ospita Villa Verga Ciceri, costruita nella seconda metà del XVII secolo[24] su commissione del cardinal Ciceri,[25] esponente di una famiglia che godeva di diritti feudali su San Vittore Olona e Cerro Maggiore.[23] Successivamente, la dimora passò nelle mani della famiglia Verga.[23]

Dotata di un giardino botanico, la villa è introdotta da un portale del 1651[23] molto più che simile a quello che si trova a villa Imbonati di Cavallasca.[23][25] Il portale introduce a un cortile ricavato all'interno della "U" formata dalla pianta dell'ala principale della dimora.[23] Il cortile si apre in direzione della cosiddetta Val Grande, solcata da uno dei ruscelli che da origine al fiume Seveso. All'interno della villa, alcune delle sale conservano coperture a cassettoni[23].

Villa Bagliaca[edit | edit source]

In località Leno si trova Villa Bagliaca[23], dimora rurale realizzata nel corso del XVIII secolo.[22] La casa presenta un impianto a "U" aperta, il quale racchiude un cortile su cui si affaccia un porticato dotato di colonne in ghiandone.[22]

Altre architetture civili[edit | edit source]

  • Alcune ville si trovano anche in località Costa, lungo la strada della Valfresca.[26]

Altro[edit | edit source]

Monumenti di Cavallasca[edit | edit source]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cavallasca.
Chiesa detta "dei Pittori", dedicata a San Rocco

Architetture religiose[edit | edit source]

  • Chiesa di San Michele Arcangelo[27]
  • Oratorio di San Carlo Borromeo e Sant'Antonio da Padova[28]
  • Chiesa di San Rocco[29]

Architetture civili[edit | edit source]

Società[edit | edit source]

Evoluzione demografica[edit | edit source]

Demografia pre-unitaria[edit | edit source]

  • 1751: 500 abitanti[5]
  • 1771: 453 abitanti[6]
  • 1788: 450 abitanti[16]
  • 1799: 514 abitanti[33]
  • 1805: 517 abitanti[33]
  • 1853: 610 abitanti[34]

Demografia post-unitaria[edit | edit source]

Abitanti censiti[35]

Istituzioni, enti e associazioni[edit | edit source]

Ospedali[edit | edit source]

Dal 3 ottobre 2010, la località di Ravona ospita l'Ospedale Sant'Anna.

Note[edit | edit source]

Esplicative[edit | edit source]

  1. ^ Per il dialetto comasco, si utilizza l'ortografia ticinese, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturale Famiglia Comasca nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria.

Bibliografiche[edit | edit source]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b c Borghese, p. 396.
  5. ^ a b c Comune di Vergosa, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 12 maggio 2020.
  6. ^ a b Comune di Vergosa, 1757 - 1797 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 12 maggio 2020.
  7. ^ Decreto 27 febbraio 1808.
  8. ^ Notificazione 12 febbraio 1816.
  9. ^ Regio decreto 7 dicembre 1911, n. 1333
  10. ^ Cambiamento CAP Comune di San Fermo della Battaglia, su comune.sanfermodellabattaglia.co.it.
  11. ^ San Fermo della Battaglia, decreto 1985-01-10 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 4 novembre 2022.
  12. ^ Chiesa di S. Maria Immacolata - complesso, Via S. Maria - San Fermo della Battaglia (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 12 febbraio 2020.
  13. ^ AA.VV., Una chiesa tra lago e montagne, p. 26.
  14. ^ Comune di San Fermo della Battaglia, su comune.sanfermodellabattaglia.co.it. URL consultato il 17 febbraio 2020.
  15. ^ AA.VV., Una chiesa tra lago e montagne, p. 20.
  16. ^ a b c SIUSA - Parrocchia di S. Maria Immacolata in San Fermo della Battaglia, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 17 febbraio 2020.
  17. ^ a b c Comune di San Fermo della Battaglia, su comune.sanfermodellabattaglia.co.it. URL consultato il 17 febbraio 2020.
  18. ^ Santuario dei SS. Fermo e Lorenzo - complesso, Piazza XXIV Maggio - San Fermo della Battaglia (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 12 febbraio 2020.
  19. ^ Santuari diocesani e templi votivi – Santuari Diocesani, su santuari.diocesidicomo.it. URL consultato il 21 novembre 2023.
  20. ^ a b c TCI, Guida d'Italia [...], p. 281.
  21. ^ SS. Fermo e Lorenzo – S. Fermo della Battaglia – Santuari Diocesani, su santuari.diocesidicomo.it. URL consultato il 31 gennaio 2022.
  22. ^ a b c Langè, p. 312.
  23. ^ a b c d e f g h Langè, p. 313.
  24. ^ Villa Verga Ciceri - complesso, Via De Cristoforis, 53 (P),51 - San Fermo della Battaglia (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 12 febbraio 2020.
  25. ^ a b Belloni et al., p. 249.
  26. ^ TCI, Guida d'Italia [...], p. 284.
  27. ^ Chiesa di S. Michele Arcangelo - complesso, Piazza Garibaldi - Cavallasca (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 12 febbraio 2020.
  28. ^ Oratorio di S. Carlo Borromeo e S. Antonio da Padova, Via San Fermo - Cavallasca (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 12 febbraio 2020.
  29. ^ Chiesa di S. Rocco, Via alla Torre - Cavallasca (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 12 febbraio 2020.
  30. ^ Villa Imbonati - complesso, Via Imbonati, 1 - Cavallasca (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 12 febbraio 2020.
  31. ^ Villa il Soldo, Via Cavour - Cavallasca (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 12 febbraio 2020.
  32. ^ Ville, chiese, borghi e anche un centro spaziale: i tesori comaschi da scoprire con le Giornate Fai. Il 25 e 26 marzo, su ComoZero, 21 marzo 2023. URL consultato il 22 marzo 2023.
  33. ^ a b Comune di Vergosa, 1798 - 1808 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 12 maggio 2020.
  34. ^ Comune di Vergosa, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 12 maggio 2020.
  35. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia[edit | edit source]

  • Santino Langè, Ville delle province di Como, Sondrio e Varese, a cura di Pier Fausto Bagatti Valsecchi, Vol. Lombardia 2, Milano, Edizioni SISAR, 1968.
  • Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
  • Annalisa Borghese, San Fermo della Battaglia, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 396.
  • AA.VV., Una chiesa tra lago e montagne - A Giovanni Paolo II, Como-Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1996.
  • Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN 88-365-1325-5.

Voci correlate[edit | edit source]

Altri progetti[edit | edit source]

Collegamenti esterni[edit | edit source]

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